HO VISITATO LE AZZORRE: LE HAWAII D'EUROPA

HO VISITATO LE AZZORRE: LE HAWAII D'EUROPA

IL MIO TOUR DI 14 GIORNI

Ritrovarsi su una casa sugli scogli, circondati da piccole case dai mattoni scuri, con una leggera pioggerella mattutina, sospesi tra oceano montagne verdi. Un sogno? No. Un posto remoto, dicile da raggiungere? Nemmeno. Ci troviamo a sole due ore dalla magica Lisbona alle isole Azzorre.

Mentre viaggiavo pensavo a come mai non avessi ancora inserito nella “Lista delle cose da fare assolutamente” queste isole così vicine e così lontane, lì, al centro dell'Atlantico. Di loro poco c’è su Instagram, qualche video su TikTok e nessuna Lonely Planet. Allora, armata di coraggio e con un budget modico stabilito mesi prima, ho deciso di leggere tutti i blog esistenti, prendere appunti, e organizzare un mini tour di 14 giorni. Partenza da Lisbona con Rayanair, e poi tutti voli interni con l’unica compagnia locale (la SATA Azores Airlines).

Destinazioni: Terceira, Pico e São Miguel.

TERCEIRA

Piccola isola che si visita in pochi giorni, dove si prende piano piano confidenza con quello che sarà lo scenario principale di queste isole: distese infinite di tutte le sfumature del verde, colline di vigne ad alberello racchiuse in piccole recinzioni di pietra (per proteggerle dal vento), mucche e pascoli con vista sull’oceano, coltivazioni di grano turco e banane tra le quali passeggiare, piscine costruite sugli scogli per permettere la balneazione nonostante le onde molto forti in alcuni momenti della giornata. Si respira aria di montagna pur essendo sul mare, ed è possibile prenotare tour organizzati in tutte le lingue per vivere il territorio, degustare i formaggi locali e fare esperienze in mare aperto. La casa in cui ho soggiornato aveva un balcone vista mare da un lato, una scogliera e una spiaggia da un altro e campi di grano verso est. Non avendo trovato una macchina a disposizione (ebbene sì, se non ci si muove per tempo si può restare senza auto), è comunque molto facile da visitare con i tour operator locali (che si trovano sia su internet che in loco). Cosa da sottolineare è che i portoghesi e in generale gli abitanti delle Azzorre non conosco molto la precisione. Orari e accordi con le guide possono essere un variabili. Consiglio: prendere tutto con molta calma!

PICO

Un pezzo di cuore è ancora lì, sulla scogliera scura fatta di colate laviche preistoriche, circondati da case di mattoni neri, strade grigie con chiese chiare in contrasto e distese di verde che circondano la montagna - vulcano più alta di tutto il Portogallo: il Monte Pico. Un monte timido, che ama nascondersi tra la nebbia, e molto dicile da scalare: per salire sulla cima bisogna prenotare e, per la scalata completa ci vogliono ben sei ore di camminata, assumendosi il rischio di non vedere nulla una volta giunti a destinazione. Il monte è infatti quasi sempre nascosto dalla nebbia (io, per esempio, non sono mai riuscita a vederlo intero se non in foto). Affascinante il paesaggio brullo, fatto di crateri di vulcani spenti (oggi pascoli per mucche fortunate!), muretti a secco, piscine di acqua per gli animali con viste mozzafiato e laghi tra le montagne e il mare. Passeggiare tra questi paesaggi, fa riabituare ad un silenzio forse mai conosciuto, riempiendo gli occhi di un luogo antico, quasi a dire “Ecco, forse prima dell’uomo, la Terra era così!”.

SÃO MIGUEL

L’isola più grande e moderna di tutto il complesso, nasconde molte attrazioni inaspettate. Qui ci si ricorda bene che si è in un territorio vulcanico, dove l’uomo convive (e vive) insieme ad un sottosuolo caldo, incandescente, e ne sfrutta al massimo da sempre le sue potenzialità. E’ possibile infatti degustare uno dei piatti tipici come il "Cozido Das Furnas", uno stufato fatto da carni cotte dal calore del sottosuolo (le famose fumarole); farsi il bagno in acque calde ricche di ferro, nel complesso termale storico di Furnas, magari dopo una passeggiata rigenerante nel bosco. Stupendo, infatti, il parco delle fumarole Das Furnas: si paga l’ingresso e si può stare fino a chiusura, attraversare ponti tibetani tra arbusti mai visti (che riecheggiano quasi quelli vistI nei film di Jurassic Park), farsi il bagno nelle piccole cascate di acqua sorgiva, e sostare nelle panchine viste lago. Da non perdere anche l’antica fabbrica di “Chá Gorreana” (ingresso a offerta, degustazione di inclusa) dove poter vedere la produzione della classica bevanda nota in tutto il mondo, dalla raccolta al confezionamento.

RIGENERARSI

Un mondo a parte quello delle Azzorre, ben inserite nel contesto moderno ma che non dimenticano le loro tradizioni, le loro origini, che rispettano, vivono e amano. Qui non esiste il turismo di massa come lo conosciamo noi in pieno agosto, o meglio non ancora, e forse è proprio quello il bello di questi luoghi. Vale assolutamente la pena visitare le isole al confine tra Europa e America per rigenerarsi sotto tutti i punti di vista.

 

 

 

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